Il P2P

Articolo pubblicato su "Il Quotidiano del Molise" del 15-08-2016

Articolo pubblicato su  "www.isernianews.it"  il    13-08-2016

peer-to-peer

(quando la condivisione diventa rete)

Bentrovati, cari lettori, come state? Molte persone attendono pazientemente l’uscita dell’ultimo capolavoro cinematografico per poterlo cercare in rete e vederlo in anteprima -  e soprattutto GRATIS! – comodamente seduti sul proprio divano di casa, magari sfruttando la tecnologia della SmartTV appena acquistata! Diversi sono i siti che permettono non solo di visualizzare film, vecchi e nuovi, ma anche di scaricarli sul proprio hard disk!

In informatica, si parla di “File Sharing” per indicare proprio l’attività di condivisione di informazioni digitali: di video, di audio, di documenti in genere. Particolari programmi permettono di accedere a reti, conosciute come reti “peer-to-peer” (“P2P”), all’interno delle quali gli utenti possono scambiare file di diversa natura! Si tratta di reti “paritarie” dove i c.d. “nodi”, cioè i dispositivi che ne fanno parte e che sono collegati tra loro, non sono organizzati in modo “gerarchico”, secondo il tradizionale schema “client-server”, bensì “egualitario”: ognuno di essi è contemporaneamente sia client che server della rete! In altri termini, ogni dispositivo connesso offre un servizio e, simultaneamente, ne sfrutta un altro. Ogni nodo è in grado di avviare e/o completare una transazione di dati, differendo dagli altri per configurazione, per velocità di elaborazione, per ampiezza di banda ed anche per quantità di dati memorizzati.

Tra i programmi che hanno permesso di condividere informazioni e di diffondere la cultura del P2P, non si può non citare il più famoso: “Napster”, ideato nel 1999 da uno studente dell’università di Boston per condividere esclusivamente file musicali in formato .mp3. In verità, la condivisione di file e programmi tra gli utenti era possibile anche prima, ma era riservata ad utenti più “smanettoni” che, soprattutto negli anni ‘70/’80, utilizzavano particolari bacheche elettroniche (le c.d. “BBS” o “Bulletin Board System”). La ricerca e la condivisione di file, soprattutto multimediali, è stata, poi, agevolata con la diffusione di programmi come “eMule” e “µTorrent”, dotati di interfacce grafiche intuitive che, oggi, permettono praticamente a chiunque di utilizzare i circuiti di peer-to-peer.

L’utente che si serve di questi programmi contribuisce ad arricchire l’enorme database di file dei circuiti di scambio perché, in tempo reale, condivide con altre persone ciò che sta “scaricando” sul suo computer! La condivisione dei file non è un’attività illecita, ma potrebbe diventare tale qualora si condividono informazioni illegali (come immagini pedopornografiche) o protette da “copyright”, ossia informazioni che non possono essere né copiate né tantomeno distribuite! Purtroppo, la maggior parte dei file cercati e condivisi attraverso il P2P è protetta da diritto d’autore, e la loro automatica condivisione espone a multe salate (nei casi più gravi, anche alla galera) chi ricorre a questa tecnologia!

Se non ci si affida a fonti sicure, i file scaricati possono essere diversi, corrotti, o addirittura nascondere informazioni illegali o malware in grado di compromettere il funzionamento dello stesso computer! Inoltre, se non opportunamente settati, i programmi di peer-to-peer possono anche rallentare la navigazione su Internet, permettere a terzi di accedere ad informazioni personali e, tramite l’individuazione dell’indirizzo IP, persino geolocalizzare tutti gli utenti che vi sono connessi! Il P2P è un “mondo” che, con la diffusione di minacce informatiche, sempre più pericolose, non deve essere assolutamente minimizzato!

Prima di utilizzare qualsiasi rete, qualsiasi programma di condivisione, occorre assolutamente conoscerne bene il funzionamento, settandone correttamente i parametri! Occorre anche dare molta attenzione alla sicurezza informatica del proprio dispositivo per proteggere adeguatamente le informazioni che vi sono memorizzate; informazioni che possono essere rubate sfruttando proprio le numerose falle presenti nei programmi di file sharing! Per sapere a quali altri rischi un uso inconsapevole del peer-to-peer può esporre l’utente sprovveduto, è possibile iscriversi ai nostri corsi di Sicurezza Informatica contattando lo 0865.299728. 

                                                                                                                  I-Forensics Team

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