Smartphone e bambini

Articolo pubblicato su "Il Quotidiano del Molise" del ..-01-2017

Articolo pubblicato su  "www.isernianews.it"  il   28-01-2017

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(Nuove abitudini?!)

Bambini 3.0: una generazione fortemente tecnologizzata. Bambini che non riescono ad essere seguiti dai propri genitori perché troppo “avanti” nell’uso dei nuovi dispositivi digitali rispetto alle loro mamme e ai loro papà. Genitori sempre più in crisi e sempre più incapaci di “stare al passo” con la cultura tecnologica dei loro figlioli. “Nativi digitali” i primi, “Immigrati” (se non addirittura “Negati digitali”) i secondi.

L’analfabetismo digitale, di cui soffrono gli adulti, li trasforma nelle vittime di coloro che appartengono alla c.d. “Net Generation”, la generazione che ha particolare dimestichezza con computer, smartphone ed Internet. I bambini di oggi famigliarizzano con la tecnologia fin dai primi anni di vita. Dai loro lettini, ne osservano le prime forme (i “Baby Monitor”). Crescendo, cominciano ad interagirci con peluche smart e giochi sonori. Un approccio che diventa sempre più profondo e consapevole negli anni successivi, soprattutto in età adolescenziale. Da parte loro, i genitori, stanno sempre più sviluppando un’abitudine: quella di utilizzare il proprio dispositivo mobile come balia, consegnandolo al piccolo affinché si distragga, si diverta e smetta di fare capricci in giro. Sembra, infatti, che un video di “YouTube” sia più efficace di una ninna nanna cantata dalla nonna! Ma questo nuovo modo di educare ed intrattenere i bambini è davvero la soluzione più azzeccata?

Secondo studi condotti da psicologi e psicoterapeuti, esperti nel prevenire e trattare le c.d. “New Addictions” (nuove dipendenze psicologiche causate proprio dalla tecnologia che caratterizza la società moderna e che provocano forme particolari di stress e di noia), i genitori dovrebbero interessarsi di più all’educazione “informatica” dei propri figli. Per primi, dovrebbero dare un buon esempio nell’utilizzo dei dispositivi digitali, soprattutto degli smartphone, evitando di controllare messaggi e notifiche in ogni momento della giornata, specialmente durante i pasti o durante le conversazioni. I genitori dovrebbero stabilire gli orari ed i limiti entro i quali utilizzare la tecnologia informatica in famiglia; regole necessarie per evitare che essa possa distrarre dallo studio e distogliere da ogni altra attività importante, come lo sport, il gioco e le passeggiate all’aperto. Vogliamo ricordare, infatti, che giocare è fondamentale per il bambino; è il suo modo di vivere! Tra i giochi, quelli che richiedono manualità e pensiero (come le costruzioni in legno) ricoprono un ruolo importante nel suo sviluppo motorio e cognitivo! Ma oggi, anche Internet offre risorse considerevoli per la buona crescita di un individuo; informazioni, sempre aggiornate, facili e veloci da reperire rispetto al passato.

Tuttavia, la Rete è piena anche di contraddizioni e pericoli, che suggeriscono di non lasciar mai soli i propri bambini davanti ad un dispositivo connesso ad essa. Per navigare sicuri occorrono consapevolezza delle proprie azioni e competenze informatiche sempre più avanzate. Scoprire la realtà dei social network assieme ai propri figli potrebbe diventare un’avventura emozionante e fortemente educativa. Con la presenza e l’aiuto di un adulto, il bambino può comprende come deve comportarsi, quale linguaggio è bene utilizzare e cosa può condividere. Cyberbullismo, furto d’identità, sexting, trolling, grooming ed altri simili pericoli sono, purtroppo, sempre in agguato e prenderne consapevolezza come genitore permetterebbe di essere più attenti nel percepire ogni eventuale disagio che il bimbo può manifestare quando utilizza i dispositivi digitali.

Non è possibile, né intelligente, negare l’uso di un mezzo potentissimo di contatto col mondo esterno, ma occorre definirne bene i tempi e i limiti, integrando la tradizionale educazione con quella tecnologica. Un genitore che si disinteressa di questo nuovo insegnamento, perché “non ci capisco niente” o perché “è troppo veloce e non riesco a starci dietro”, commette una grave negligenza educativa, che genererà terribili conseguenze nell’immediato futuro!

 

I-Forensics Team

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