Copyright, cambiano le regole in Italia per chi viola il diritto d’autore online
L’Agcom aggiorna le regole per intervenire sulle violazioni del copyright in rete. Interventi più veloci per inibire chi non rispetta il diritto d’autore
Fonte: https://www.wired.it/internet/web/2018/10/18/copyright-diritto-autore-internet-italia-regole-violazioni-denuncia/ di Pietro Deragni
18 Ott, 2018
Cambiano le regole del copyright in rete.
L‘Autorità garante delle comunicazioni (Agcom) avrà più poteri per impedire le violazioni del diritto d’autore su internet e per applicare provvedimenti per evitare che i recidivi non si adeguino.
Il consiglio dell’Agcom ha approvato all’unanimità le attese modifiche al regolamento per la tutela del copyright in internet. L’intervento arriva dopo una consultazione pubblica che ha visto l’ampia partecipazione di titolari dei diritti, licenziatari, fornitori di servizi media, nonché internet service provider. Le nuove norme disciplinano l’esercizio dei poteri che l’articolo 2 della legge europea 2017 ha attribuito proprio all’Agcom. Compito dell’Authority contrastare le violazioni più gravi attraverso la previsione, da un lato, di appositi poteri cautelari e, dall’altro, di misure contro la reiterazione delle violazioni stesse.
È prevista, in particolare, la possibilità di adottare, in via d’urgenza e ove ne ricorrano i presupposti, provvedimenti cautelari a tre giorni dalla denuncia di una violazione del copyright online.
Nel caso ci sia un reclamo contro questo provvedimento, il nuovo regolamento assegna all’Autorità sette giorni per prendere una decisione. La previsione contempera l’esigenza di contrastare con la necessaria tempestività le violazioni del diritto d’autore commesse online con quella di garantire la partecipazione al procedimento di tutti i soggetti interessati.
Agcom può inoltre imporre ai provider di adottare le misure più idonee per evitare la reiterazione di violazioni già accertate e contrastare le iniziative volte ad eludere l’applicazione dei propri provvedimenti.
In quest’ottica, in linea con i più recenti orientamenti della giurisprudenza nazionale e della Corte di giustizia dell’Unione europea, l’Autorità aggiorna, entro tre giorni dall’istanza, l’elenco dei siti che sono finiti nel mirino e sono oggetto di un provvedimento di inibizione, i quali tentano di tornare online modificando il nome a dominio. Una pratica per eludere i blocchi delle autorità. Specifiche e ulteriori misure possono consistere anche nel cosiddetto notice and stay down e quindi nell’impedire il caricamento di contenuti già rimossi.