“Facebook Bot”
Articolo pubblicato su "Il Quotidiano del Molise" del 25-04-2016
Articolo pubblicato su "www.isernianews.it" il 24-04-2016
(un roBot per “amico”)
Bentrovati, cari lettori! Da pochi giorni sta rimbalzando in rete una notizia che riguarda il social network più famoso ed utilizzato nel mondo: Facebook! Dal palcoscenico della “F8 Conference”, tenutasi a San Francisco il 12 e 13 aprile, Mark Zuckerberg (il “papà” di Facebook) ha annunciato che presto saranno disponibili nuovi strumenti che permetteranno di sviluppare “Bot” per “Facebook Messenger”. In questo modo, gli utenti di Facebook potranno utilizzare servizi di “Intelligenza Artificiale”, per informarsi, per consultare il meteo ed anche per fare compere on-line!
Ma facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire cos’è un Bot. In informatica, il termine Bot (abbreviazione di “robot”) è utilizzato per indicare un programma capace di accedere autonomamente alla rete attraverso gli stessi canali (e servizi) utilizzati da utenti umani. Un Bot, quindi, è in grado di visitare pagine web, inviare messaggi in una chat, partecipare a videogiochi, ecc.
Molti servizi presenti in Internet vengono erogati proprio attraverso questi particolari programmi! I c.d. “spider” (per fare qualche esempio) sono Bot che riescono a raccogliere automaticamente migliaia e migliaia di informazioni, contenuti nelle diverse pagine web. Gli spider indicizzano le informazioni trovate nel database di un motore di ricerca, permettendo, a noi utenti di Internet, di trovare rapidamente ciò che cerchiamo in rete!
Senza i Bot, in un videogame di guerra, non avremo né gregari né tanto meno nemici! E sono sempre i Bot a raccogliere le nostre segnalazioni su guasti o mal funzionamenti di prodotti e servizi! Insomma, un Bot permette di automatizzare compiti che, altrimenti, risulterebbero troppo gravosi o complessi per un essere umano. Col tempo, questi particolari programmi sono diventati sempre più complessi e performanti tanto da riuscire a “dialogare” con gli esseri umani nel loro naturale linguaggio.
Quello che è successo un paio di settimane fa a San Francisco rappresenta una vera rivoluzione tecnologica: un utente di Facebook potrà non solo parlare direttamente con un software per dargli dei comandi (come già accade con “Cortana” di Windows e “Ok Google” di Android), ma questo sarà anche in grado di rispondergli e di dispensare pareri e consigli come farebbe “J.A.R.V.I.S.” del miliardario Tony Stark! Il Bot del futuro non sarà solo un semplice esecutore di comandi, ma avrà una propria intelligenza, una propria capacità di valutazione, di giudizio! La “F8 Conference” l’ha dimostrato: il Bot “Spring”, ad esempio, non solo cercherà per noi l’articolo da comprare, ma esprimerà anche delle opinioni e dei pareri sul nostro acquisto! L’Intelligenza Artificiale, come ogni traguardo innovativo raggiunto dall’essere umano, comporta benefici ma anche rischi tangibili e seri!
Trattandosi sempre di programmi, quindi esposti a vulnerabilità e falle, viene da chiedersi quali potrebbero essere le conseguenze di un loro improvviso malfunzionamento! Nel celeberrimo film “2001: Odissea nello spazio” di Kubrick, il supercomputer “HAL 9000”, esempio cinematografico di Intelligenza Artificiale, si ribella agli astronauti nel momento in cui teme di poter essere disattivato. Cosa accadrebbe, allora, se un Bot, utilizzato da un utente per guidarlo in un acquisto o (peggio ancora!) in una operazione di e-banking, improvvisamente impazzisca e dirotti scelte ed azioni su siti falsi e insicuri? Come ogni altro dispositivo info-telematico, un Bot può sempre essere hackerato da malintenzionati per porre in essere truffe ed altre operazioni illegali!
Ne consegue, allora, che chi intende offrire un servizio tramite Bot, deve anche prevedere ed implementare un apparato di sicurezza particolarmente complesso ed efficiente! Inoltre, un Bot potrebbe anche generare “dipendenza” in coloro che ne farebbero un uso eccessivo e sconsiderato; sarebbe davvero pericoloso riporre completa fiducia in una condotta suggerita dall’intelligenza di un Bot! L’utente deve utilizzare le nuove tecnologie sempre in modo consapevole e mai in modo intuitivo, anteponendo il suo buon senso e la sua intelligenza a quella artificiale (e programmabile) di un sistema automatizzato!
I-Forensics Team
VISUALIZZA l'articolo sul "Il Quotidiano del Molise" <- - - - - - - > VISUALIZZA l'articolo su "IserniaNews