Paure Digitali
Articolo pubblicato su "Il Quotidiano del Molise" del 24-01-2017
Articolo pubblicato su "www.isernianews.it" il 21-01-2017
(Le fobie dell’era tecnologica)
Bentrovati! L’uso delle nuove tecnologie digitali ha comportato dei benefici inequivocabili per il genere umano ma, nel contempo, ha generato anche tutta una serie di nuove fobie; paure che, fino a qualche decennio fa, erano completamente sconosciute ai medici.
Una “fobia” (dal greco “φόβος” - “panico/paura”) è una psicopatologia che consiste in una irrazionale e persistente paura o repulsione per certe situazioni o per determinati oggetti, attività, animali o persone. Chi soffre di paura ha il desiderio irrefrenabile di evitare ciò che gli incute timore. In altre parole, il fobico tende a fuggire da ogni situazione angosciosa che, nei casi più gravi, può limitare e pregiudicare notevolmente la sua vita, con gravi conseguenze per il lavoro e per le relazioni sociali. Nella maggior parte dei casi, le fobie sono generate da eventi traumatici che hanno caratterizzato il passato di un individuo e che continuano a produrre i loro effetti nel futuro. Le paure di cui può soffrire un essere umano sono davvero tante e in continua evoluzione: c’è chi ha paura dei ragni, chi del buio, chi della morte, chi degli spazi angusti, ecc. Negli ultimi tempi, questo elenco, di per sé già molto numeroso, è stato ulteriormente arricchito dalla tecnologia.
La “Tecnofobia” è la paura persistente, anormale e ingiustificata della tecnologia, che nasce da un suo generale rifiuto. I tecnofobici ripudiano le tecnologie moderne giustificando questo timore col fatto che la dipendenza da esse pregiudicherebbe inevitabilmente e totalmente la vita delle persone. Esistono addirittura intere società tecnofobiche, come per esempio gli “Amish” degli Stati Uniti, che vivono rifiutando del tutto i cambiamenti apportati dal progresso. Inoltre, un tecnofobo, di solito, è anche un Neofobo, cioè un qualcuno che teme i cambiamenti e le nuove idee, trasformandosi in un perfetto “analfabeta digitale”.
Il progresso tecnologico sta generando anche paure più specifiche. Si parla di “Cyberphobia” o “Logizomechanofobia”, per indicare una particolare forma di Tecnofobia consistente nel timore di possedere o utilizzare computer, mentre la “Telephonofobia” è la paura di avere o adoperare cellulari; cellulari che, ormai, portiamo in ogni dove, anche in bagno, cosa che provoca “Drosmartoiphobia”, cioè paura che esso possa cadere nel gabinetto!
La dipendenza da computer, smartphone e Internet, scatena panico e confusione se non se ne può disporre (si parla, in questo caso, di “Nomofobia”). A questa devono aggiungersi anche tutte quelle angosce originate o accentuate dall’utilizzo di Media Network, come Facebook, Instagram, Twitter e WhatsApp. Infatti, si soffre sempre più della paura di essere dimenticati o ignorati (“Athazagorafobia”), di ricevere opinioni ai commenti pubblicati (“Allodoxafobia”); di essere ridicolizzati per una foto condivisa (“Catagelofobia”), di essere brutti (“Cacofobia”), imperfetti, inadeguati (“Atelofobia”) e, quindi, di essere visti, guardati e analizzati (“Scopofobia o Scoptofobia”), fino ad evitare ed odiare i “Selfie” (“Selfiephobia”), con la conseguente paura di rimanere single nella vita (“Anuptafobia”); paura che spinge, sempre più spesso, ad iscriversi a siti di incontri online.
Come se non bastasse, anche gli account utilizzati per i vari servizi offerti dalla rete, possono essere causa di ansia e disagi: è sempre più diffusa la paura di esserne privati da terzi o di dimenticarne le password (“Formaspassphobia” o “Foransequephobia”).
In conclusione, l’essere umano moderno è sempre più spaventato da emozioni negative che sono del tutto sproporzionate rispetto a situazioni di pericolo reale. Una condizione, questa, dovuta anche alla società moderna, sempre più informatizzata, che trasforma ogni individuo in testimone diretto di qualsiasi catastrofe che accade, dando la sensazione di vivere in un mondo sempre più pericoloso ed insicuro. Le tecnologie, che permettono di comunicare e lavorare in modo sempre più veloce ed efficiente, se non vengono opportunamente “dominate”, possono avere un impatto pericoloso per la vita e la salute umana.
I-Forensics Team
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