YouPol
Articolo pubblicato su "www.isernianews.it" il 18-11-2017
(Un’app contro il cyberbullismo)
In informatica, un’app (diminutivo di ‘applicazione mobile’) è un software pensato e progettato per dispositivi come smartphone e tablet. Si tratta di un piccolo programma, semplice nell’uso, caratterizzato da praticità, essenzialità, velocità e leggerezza, e strutturato in modo tale da essere compatibile con le limitate risorse hardware presenti su smartphone e tablet.
Alcune app sono specifiche per un determinato sistema operativo mobile; altre, invece, sono strutturate in modo tale da poter ‘girare’ sia su Android che su dispositivi Apple. Esistono applicazioni per giocare, per studiare, per fare sport, per navigare in rete, per inviare e ricevere messaggi istantanei, per ascoltare musica: insomma, per ogni cosa c’è un’App. Siffatti programmini costituiscono l’anima del nostro smartphone e lo differenziano dal cellulare, cioè da un semplice telefono portatile.
Tra le tante app, vogliamo segnalarne una particolarmente utile ed interessante: ‘YOUPOL’. L’applicazione è stata recentemente realizzata dalla polizia di Stato per contrastare episodi di bullismo, di cyberbullismo e di spaccio di droga. Disponibile sia sul Play Store di Google che sull’App Store di Apple, è, al momento, pienamente operativa solo nelle città di Roma, di Milano e di Catania. Il progetto prevede l’attivazione di YOUPOL in tutti i capoluoghi di regione entro febbraio 2018 e, a partire dalla seconda metà dell’anno prossimo, in tutte le città d’Italia. Anche se chiunque può utilizzarlo, YOUPOL è un applicativo rivolto principalmente ai giovani e ha, come scopo, quello di creare un dialogo diretto con gli operatori della polizia.
L’app permette di segnalare – in tempo reale – alla questura di zona fatti criminosi di cui si è testimoni. Oltre a questo, è possibile trasmettere anche informazioni di altro tipo, come i messaggi ricevuti e le fotografie postate sui social. La segnalazione avviene attraverso l’invio di un messaggio di testo a cui l’utente può allegare immagini e video. Per permettere alle forze di polizia di intervenire tempestivamente, YOUPOL richiede obbligatoriamente di abilitare, sul proprio smartphone, il dispositivo GPS. In tal modo, l’utente potrà geolocalizzare se stesso o il posto in cui è avvenuto il fatto criminoso. Chi vuole effettuare una segnalazione deve creare un proprio account attraverso una procedura di registrazione che ricorda molto quella di WhatsApp. Tuttavia, per i più restii e timorosi, è possibile effettuare denunce anche in modo anonimo. YOUPOL permette di archiviare le segnalazioni effettuate e di visualizzarle in un momento successivo.
Particolarmente interessante è anche la sezione delle ‘F.A.Q.’ (‘Frequently Asked Questions’) – presente nel menù dell’App – in cui sono riportati nozioni e consigli sul fenomeno del bullismo e del cyberbullismo. Infine, tra le tante opzioni, non poteva mancare quella che permette di effettuare direttamente una chiamata al numero di emergenza 113. In conclusione, anche se leggermente ‘ingombrante’ per la memoria di uno smartphone, YOUPOL è, tutto sommato, uno strumento fluido, accurato e semplice ad usarsi, che non ha lo scopo di ‘creare ragazzi spioni’ – come ha affermato il capo della polizia, Franco Gabrielli, durante la presentazione dell’App – ‘ma cittadini consapevoli e partecipi del sistema sicurezza’.
Come azienda specializzata nel risolvere problematiche di sicurezza informatica, che, sempre più spesso, tendono a sorgere in particolari e delicati contesti (come quello scolastico) sotto forma di episodi di cyberbullismo, sentiamo forte la necessità di consigliare, agli adolescenti e ai loro genitori, l’istallazione di YOUPOL. Sicuramente un’app, per quanto curata e performante possa essere, non potrà mai sostituire un’educazione e una formazione digitale adeguata, ma sicuramente sarà capace di svolgere egregiamente la sua funzione di deterrente, responsabilizzando genitori e ragazzi ad un uso più consapevole ed intelligente dei propri smartphone.
Forensics Team
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